Mauro Covacich, Panorama, 08/07/1999, 8 luglio 1999
Era domenica, il giorno più maledettamente fragile della settimana, dove tutto si incrina e crolla con maggior facilità
Era domenica, il giorno più maledettamente fragile della settimana, dove tutto si incrina e crolla con maggior facilità. Il programma era quello solito, studiato nei minimi particolari proprio perché tutto sia come sempre, perché tutto sia normale. Ma Vera ha appena saputo di avere la morte nei polmoni, il cancro la mangia rapidamente e niente sarà più come sempre, niente potrà più essere normale. Meno che meno una domenica pomeriggio. Eppure i due pensionati ci provano. Abbiamo fatto tanta fatica, non basterà questo a distruggere tutto. Lui lava la macchina, lei prepara il pranzo, insieme sistemano i gerani, spazzano quei cinque metri quadrati di giardino di cemento in cui si specchia la loro casetta gialla. Puntellano così il loro quotidiano, con i riti collaudati della convivenza. Piccole abitudini, come sacchetti di sabbia attorno alla vita. No, la distruzione non entrerà.