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 1999  luglio 08 Giovedì calendario

Nel 1905, un anno dopo essere andato a vivere a Trieste, lo scrittore irlandese James Joyce si innamorò di un’allieva a cui dava lezioni private d’inglese, per la quale fu sul punto di abbandonare la compagna Nora Barnacle

Nel 1905, un anno dopo essere andato a vivere a Trieste, lo scrittore irlandese James Joyce si innamorò di un’allieva a cui dava lezioni private d’inglese, per la quale fu sul punto di abbandonare la compagna Nora Barnacle. «Vergine prudentissima», dalle «lunghe labbra», la cui «carne ricorda un mattino velato di nebbia», si lasciava baciare incerta: «Al premer lieve delle sue labbra, sospiroso esce il fiotto del suo fiato. Baciata!» (da Giacomo Joyce, poemetto in prosa dedicato all’amata). I biografi hanno individuato tre possibili nomi con cui identificarla: Amelia Popper, figlia di un grande imprenditore, conosciuta nel 1908 (da escludere se l’amore sbocciò nel 1905); Anna Maria Schleimer, figlia di un commerciante d’agrumi, che voleva sposare l’insegnante, «quel maestrucolo d’inglese», come lo chiamava il padre, il quale avrebbe posto il veto (ma a differenza della protagonista del Giacomo Joyce ”Annie” non fu operata d’appendicite); Emma Cuzzi, figlia di un avvocato ebreo. La risposta forse nei diari, inaccessibili per volere della famiglia, del fratello Stanislaus, che si vantava di riuscire a mettere da parte qualche risparmio perché, a differenza di James, non beveva e non andava a prostitute.