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 1999  luglio 21 Mercoledì calendario

Tinto Brass sta girando a Roma con la moglie Carla Cipriani il suo ultimo film, Tra(sgre)dire, inno al tradimento: «Quando conosci ogni centimetro quadrato della tua amante non hai più niente da scoprire, se invece ci sono le bugie, i non detti, tutto si vivacizza

Tinto Brass sta girando a Roma con la moglie Carla Cipriani il suo ultimo film, Tra(sgre)dire, inno al tradimento: «Quando conosci ogni centimetro quadrato della tua amante non hai più niente da scoprire, se invece ci sono le bugie, i non detti, tutto si vivacizza. più stuzzicante. Carla, la mia protagonista, è una donna del 2000 con una sua consapevolezza sessuale, sceglie gli amanti: è lei che si fa gli uomini, non sono loro che se la fanno [...] libera, forte, determinata, autonoma. Mai vittima del maschio, mai schiava del romanticismo. Del resto questo è l’anno giusto per lei e per noi. Poi ci sarà il Giubileo e verremo assolti dai peccati. Se non godiamo oggi, quando?». Il film uscirà a Natale: «L’unico concorrente che temo è Kubrick. Correrò a vedere Eyes wide shut perché sono sicuro che sarà un grande film. Kubrick ha capito che l’erotismo è complicato da portare al cinema, che bisogna cercare l’aspetto estetico, tanto che ci ha messo un anno e mezzo a girare il suo film. Io, che nel genere sono più bravo di lui, ci metterò un po’ meno tempo». L’interprete principale è «Julia Majarchurk, di Odessa, un’attrice mercuriale dal volto cangiante, con un corpo da cartoon, che assomiglia alle eroine dei fumetti di Milo Manara». Il regista sceglie le attrici osservando il loro sedere («è lo specchio dell’anima, non mente mai»), e sogna di dirigere Sharon Stone e Madonna: «La prima reagirebbe bene, come uno Stradivari ben pizzicato, con la seconda ci sarebbe subito un’intesa perché è una trasgressiva nata». Ci tiene a precisare che i suoi sono film erotici e non pornografici: «La distinzione è estetica, di linguaggio e stilistica, la morale non c’entra visto che si parla di sesso. Per trattare l’argomento sesso non c’è bisogno di mettersi sulle spalle il filosofo o l’analista: è cultura di per sé. Poi diciamolo: sul set non si scopa davvero, sarebbe come dire che nei film di gangster la gente muore sul serio».