Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  marzo 03 Sabato calendario

Carbone Davide, di anni 17. Bello, bruno, capelli a spazzola, semplice, allegro, tifoso del Milan, viveva a Belvedere, una frazione di Siracusa, con il padre netturbino, la mamma casalinga, i due fratelli più grandi, Luca e Giuseppe, entrambi imbianchini

Carbone Davide, di anni 17. Bello, bruno, capelli a spazzola, semplice, allegro, tifoso del Milan, viveva a Belvedere, una frazione di Siracusa, con il padre netturbino, la mamma casalinga, i due fratelli più grandi, Luca e Giuseppe, entrambi imbianchini. Dopo la licenza media aveva lasciato la scuola per lavorare con i fratelli, di sera scorazzava in motorino oppure chiacchierava in piazza con gli amici. Qualche tempo fa, per fare lo spiritoso, aveva sollevato la gonna di una quattordicenne e poi era andato in giro a vantarsi di averle visto le mutandine. Nel pomeriggio del 13 agosto un amico andò a prenderlo a casa col motorino e lo portò in un campo alla periferia di Siracusa, lì lo aspettavano il fratello della quattordicenne ”disonorata” e altri tre ragazzini che lo presero a calci e a pugni in faccia, sulla schiena e allo stomaco. Davide riuscì a rincasare, ma morì all’ospedale di Siracusa dopo tredici giorni di agonia.