3 marzo 2001
Nardi Graziella, di anni 38, e le figlie Disconzi Ilaria, di anni 16, e Francesca, di anni 13. La Nardi, bella, vivace, una passione per i balli sudamericani, da qualche tempo andava in discoteca con gli amici lasciando a casa il marito, un Disconzi Emilio Domenico di anni 45, operaio conciario, chiuso, introverso, gelosissimo, sempre depresso
Nardi Graziella, di anni 38, e le figlie Disconzi Ilaria, di anni 16, e Francesca, di anni 13. La Nardi, bella, vivace, una passione per i balli sudamericani, da qualche tempo andava in discoteca con gli amici lasciando a casa il marito, un Disconzi Emilio Domenico di anni 45, operaio conciario, chiuso, introverso, gelosissimo, sempre depresso. Tra i due erano continue liti, insulti e urla furibonde, perché in paese tutti chiacchieravano sul fallimento del loro matrimonio. Venerdì sera il Disconzi andò in salotto, trovò la figlia Ilaria che guardava la tivù e le strinse una corda di nylon intorno al collo finché non smise di respirare, subito dopo entrò nella stanzetta dove Francesca faceva i compiti e con un’altra corda strangolò pure lei. Quindi coprì i corpi con due plaid, prese uno dei suoi cinque fucili da caccia e aspettò che la moglie rincasasse. Quando la vide arrivare le sparò più e più volte su tutto il corpo, subito dopo si appoggiò la canna del fucile sotto il mento e fece fuoco. Serata di venerdì 3 settembre, in una villetta bifamiliare a Campanella di Altissimo, pochi chilometri da Valdagno nell’Alto Vicentino.