3 marzo 2001
Foschi Emma, di anni 85. Da quando era rimasta vedova viveva sola in un appartamento di Rimini. Mezza cieca, tutta dolorante per via degli acciacchi dell’età, ciononostante sabato pomeriggio volle a tutti i costi far visita al figlio, convalescente per una profonda ferita alla testa causata da una caduta sul lavoro
Foschi Emma, di anni 85. Da quando era rimasta vedova viveva sola in un appartamento di Rimini. Mezza cieca, tutta dolorante per via degli acciacchi dell’età, ciononostante sabato pomeriggio volle a tutti i costi far visita al figlio, convalescente per una profonda ferita alla testa causata da una caduta sul lavoro. Costui, un Piero Barduzzi di anni 52, ferroviere, taciturno e riservato, divorziato da un’olandese che gli aveva tolto anche la figlia, appena vide la Foschi la mise a sedere sul letto e le squarciò la gola con un coltello da cucina. Dopo aver scritto in una lettera che non sopportava di veder soffrire la madre e preferiva mandarla «a raggiungere il babbo» uscì col motorino, girovagò per tre ore circa, raggiunse la stazione di Cattolica e si lasciò stritolare dall’intercity Foggia - Milano. Alle 20.15 di sabato 11 settembre.