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 1999  settembre 15 Mercoledì calendario

Milano. Non furono in molti a piangere Francesco Morini, la sera di marzo del ’94 in cui quattro colpi di Beretta 7,65 lo accolsero davanti alla Antica trattoria di Monlué, alle porte di Milano

Milano. Non furono in molti a piangere Francesco Morini, la sera di marzo del ’94 in cui quattro colpi di Beretta 7,65 lo accolsero davanti alla Antica trattoria di Monlué, alle porte di Milano. «Un appuntamento che lui credeva essere galante - racconta oggi uno dei sicari - e che invece era per noi il suo appuntamento con la morte da lungo architettato». Non furono in molti a piangerlo perché Francesco Morini era uno strozzino, un professionista dell’usura che nella sua carriera si era lasciato alle spalle un piccolo cimitero di imprese divorate e di vite distrutte. Erano in molti in cuor loro a volerlo morto. A tradurre i desideri in realtà, furono infine - tra tutte le sue vittime - le uniche da cui Morini non si guardava. Ma prima che Morini finisse al camposanto ne accaddero di cotte e di crude: compresa purtroppo la morte di un poveretto che non c’entrava nulla, e che ebbe la sola colpa di uscire una mattina dal garage di Morini con una macchina uguale alla sua, e con la targa quasi identica. Lo freddarono prima ancora di guardarlo in faccia.