Luca Fazzo, La Repubblica, 15/09/1999, 15 settembre 1999
L’unica cosa che conta è che a partire dal maggio 1992 Francesco Morini diventa la vittima predestinata di una serie impressionante di tentativi di spedirlo al Creatore
L’unica cosa che conta è che a partire dal maggio 1992 Francesco Morini diventa la vittima predestinata di una serie impressionante di tentativi di spedirlo al Creatore. Una volta il sicario si ferma perché vede una carrozzina da bambino sul pianerottolo. Un paio di volte le pallottole lo sfiorano e si perdono nel vuoto. Una volta reagisce e riesce a mettere in fuga i sicari. La quinta volta viene ucciso al suo posto un vicino di casa, Gianpaolo Merlini, quello con il Mercedes troppo uguale all’auto dello strozzino. Il sesto tentativo è quello buono. Dietro questa sfilza di agguati, si scopre ora, ci sono la signora Pomati e il signor Raccagni, i due tizi spolpati da Morini e diventati suoi soci.