3 marzo 2001
Bruzzese Nicodemo, di anni 67. Originario della Calabria, muratore in pensione, un passato di gran lavoratore, era da tutti giudicato molto avaro
Bruzzese Nicodemo, di anni 67. Originario della Calabria, muratore in pensione, un passato di gran lavoratore, era da tutti giudicato molto avaro. Divorziato, sei mesi fa aveva sposato una rumena di 50 anni e sebbene fosse proprietario di numerose case l’aveva portata a vivere in un minuscolo appartamento mansardato. I due da qualche tempo litigavano di continuo, lei gli chiedeva di uscire ma lui metteva il naso fuori di casa solo per curare l’orto. Ultimamente era anche diventato manesco, al punto che lei, per evitare le botte, si era trasferita da un’amica. Nella notte tra sabato 18 e domenica 19 settembre qualcuno entrò in casa senza forzare la serratura, lo incaprettò e gli passò sulla bocca e sul naso una striscia di nastro adesivo che lentamente lo fece soffocare. A Torino, al secondo piano di una palazzina di corso Moncalieri.