5 marzo 2001
Macaluso Silvana Gabriella, di anni 59, e Pelosi Angelo, di anni 64. Sposati, vivevano con il figlio Riccardo, di anni 36, all’ottavo piano di un palazzo in corso Traiano 103, a Torino
Macaluso Silvana Gabriella, di anni 59, e Pelosi Angelo, di anni 64. Sposati, vivevano con il figlio Riccardo, di anni 36, all’ottavo piano di un palazzo in corso Traiano 103, a Torino. Casalinga lei, titolare di una ditta di verande lui, riservati, benestanti, affiatati, giovanili e curati nell’aspetto, ogni anno facevano un viaggio insieme, non avevano motivi di angoscia fatta eccezione per le inspiegabili crisi depressive di cui soffriva la donna da quando aveva superato i trent’anni. Mercoledì scorso, alle dieci di mattina, la Macaluso si svegliò insolitamente tranquilla, aspettò che il figlio uscisse per andare a lavoro e che il marito entrasse in bagno, subito dopo andò in balcone, si tolse le pantofole, salì su una sedia e si lanciò nel vuoto senza un lamento. Nelle ore successive il Pelosi si lasciò confortare dal figlio, che la sera lo portò a mangiare una pizza e la mattina dopo in banca e all’anagrafe. Alle due e mezzo del pomeriggio disse a Riccardo, sorridendo, che stava meglio ma voleva riposare un poco, aspettò invece che il figlio si fosse addormentato sul divano, uscì di casa in punta di piedi con in tasca una calibro 38, scese in strada proprio nel punto in cui il giorno prima era precipitata la moglie, fissò l’asfalto in lacrime per qualche istante e si sparò alla tempia.