Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1999  settembre 22 Mercoledì calendario

Fabrizio Frizzi, innamorato ”senza riserve” della sua nuova compagna Graziella, dice tuttavia che Rita Dalla Chiesa avrà sempre un posto nel suo cuore e che per i suoi occhi avrebbe affrontato un duello, come fece il poeta Puskin: «Rita è una donna stupenda, il nostro amore sembrava una favola d’altri tempi, ma com’è nato al calor bianco, così è finito: è scoppiato su se stesso come sulla dinamite»

Fabrizio Frizzi, innamorato ”senza riserve” della sua nuova compagna Graziella, dice tuttavia che Rita Dalla Chiesa avrà sempre un posto nel suo cuore e che per i suoi occhi avrebbe affrontato un duello, come fece il poeta Puskin: «Rita è una donna stupenda, il nostro amore sembrava una favola d’altri tempi, ma com’è nato al calor bianco, così è finito: è scoppiato su se stesso come sulla dinamite». Spiega di averla lasciata per non tradire la donna che aveva tanto amato: «Io sono essenzialmente monogamo: e quando ho capito che la candela era agli sgoccioli, ho preferito andarmene». Il primo mese è stato un calvario: «Sono uscito di casa senza spazzolino, senza rasoio e senza calzini di ricambio... Non ho bussato alle porte degli amici: mi sono curato le ferite dell’anima con le note del mio unico compagno fedele, il pianoforte che mi segue fin dall’infanzia». Uscito dalla crisi ha vergato sul diario un monito per il futuro: «Niente più inchini e salamelecchi, ma andare incontro al mondo con una maschera di ferro».