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 1999  settembre 30 Giovedì calendario

Qualche volta i soldi arrivano anche in via Monti: col ”5” all’Enalotto (90 milioni 900 mila lire) realizzato nella ricevitoria davanti al tugurio di Pina; con la carità ben celebrata da una scritta dorata, di fronte a un’eccessiva cappella edificata al beneficus homo don Pietro Fumagalli; con l’alba, quando tornano tante pendolari della notte uguali a Pina

Qualche volta i soldi arrivano anche in via Monti: col ”5” all’Enalotto (90 milioni 900 mila lire) realizzato nella ricevitoria davanti al tugurio di Pina; con la carità ben celebrata da una scritta dorata, di fronte a un’eccessiva cappella edificata al beneficus homo don Pietro Fumagalli; con l’alba, quando tornano tante pendolari della notte uguali a Pina. Chi vuole una vita, e non ”la” vita, non resta ad abitare qui. I fratelli di Pina Tallarico si sono spostati a Terrazzano, in un quartierino tutto villette e nani nel giardino. Non vogliono parlare di quel misterioso sparo che, si racconta in paese, colpì tanti anni fa il padre e sfregiò l’infanzia di Pina. Non spiegano perché Pina non lavorasse nella loro impresa edile, o nel bar che gestiscono: «Aiutarla... Tanto poi esce e torna a battere. Ha fatto le sue scelte e adesso le paga», trancia una cognata. Ma se aveste saputo che s’era messa a scippare? Nell’aia di via Monti, mamma Angela ripete solo la sua terribile preghiera: «Dio, lui sì me la dovrebbe scippare questa figlia». Poi trasale: su Mercedes blu, arriva un ragazzotto coi capelli legati in una lunga coda di cavallo, piercing e aria da duro. «Via via, è mio figlio Fabrizio. Se vi vede...». Lui entra, s’aggiusta i genitali, sbatte una porta. Urla: «Maronna, ancora a piagnere per quella là! Piàntala! Dammi dei soldi, va’, che ho fretta....».