Carlo Vulpio, Corriere della Sera, 01/10/1999, 1 ottobre 1999
Perché ha costretto la dottoressa ad accompagnarla? «No, non l’ho costretta. Quando le ho chiesto di accompagnarmi a casa con la sua macchina, lei non ha fatto storie
Perché ha costretto la dottoressa ad accompagnarla? «No, non l’ho costretta. Quando le ho chiesto di accompagnarmi a casa con la sua macchina, lei non ha fatto storie. Forse avrà visto in quali condizioni ero e si è impietosita... Ha lasciato in ambulatorio anche la borsa e il telefonino e si è messa alla guida. Non mi aspettavo che facesse questo per me». E lei l’ha premiata uccidendola? « che... che... a un certo punto, durante il tragitto, si è messa a parlare, e ha detto che dovevo andare in una comunità di recupero, uscire dalla schiavitù della droga, in cui ero precipitato nel ’91, in Iraq, dov’ero andato a lavorare con mio padre...». E allora, non aveva ragione? «Sì, sì, sì. Ma in quel momento le sue parole mi hanno fatto infuriare. Le ho detto di finirla e di non rompermi i c... con la sua predica, le ho urlato che lei non sapeva nulla di me e non doveva pretendere di darmi consigli. Lei è rimasta in silenzio. Ma poi ha ripreso a parlarmi delle stesse cose, e a un certo punto mi ha detto: ”Pensa almeno a tua madre e a tuo padre”. Non ci ho visto più, quando ha nominato mio padre sono diventato una belva. Ho cominciato a colpirla con schiaffi e pugni, e chissà che cosa le ho urlato. Anche lei urlava, e cercava di schivare i colpi. Poi ha fermato la macchina, ha aperto la portiera accanto a me e mi invitato a scendere... e fuori pioveva, pioveva a dirotto». E poi? «Quando mi ha detto ”Vattene via, fuori” ho preso un cacciavite e l’ho colpita alla fronte. Una, due volte. L’avevo uccisa, l’ho capito subito. E questo mi ha fatto uscire di testa ancora di più. L’ho trascinata fuori e le ho scaraventato non so quante pietre sul corpo e sul viso. Non l’ho colpita, non volevo sfregiarla. Le ho buttato addosso quelle pietre perché ero arrabbiato e terrorizzato per averla ammazzata... Non pretendo di essere creduto, ma lo ripeterò sempre, con tutta la forza che mi resta: non volevo uccidere Maria».