Paola De Carolis, Sette, n.42, 1999., 5 marzo 2001
John Symonds, 63 anni, nome in codice Scot, ex poliziotto di Scotland Yard, per un decennio agente segreto del Kgb con l’incarico di carpire segreti alle signore da lui sedotte, ricorda di averne portate a letto all’incirca un centinaio: «Onestamente non ricordo tutti i nomi e le facce delle ragazze che ho adescato
John Symonds, 63 anni, nome in codice Scot, ex poliziotto di Scotland Yard, per un decennio agente segreto del Kgb con l’incarico di carpire segreti alle signore da lui sedotte, ricorda di averne portate a letto all’incirca un centinaio: «Onestamente non ricordo tutti i nomi e le facce delle ragazze che ho adescato. Sono troppe. Segretarie d’ambasciata, mogli di persone importanti... Ma so di avere conquistato anche un paio di italiane. Una in Bulgaria, una a Mosca... Le donne con cui sono andato a letto erano schedate nell’archivio. Dopo i nostri incontri, scrivevo fiumi di roba, descrivendo sia loro, sia le nostre conversazioni. Molte non hanno mai tradito la patria. Mi hanno passato giusto qualche pettegolezzo, indiscreto ma totalmente inutile. Questo, però, i documenti non lo specificano di sicuro. Sarebbe stato contro gli interessi del Kgb». Symonds iniziò la sua attività di spionaggio nel ’72, mentre in Inghilterra si svolgeva il suo processo in contumacia per verificare le accuse di corruzione durante il servizio a Scotland Yard. Buttato fuori di casa dalla moglie che aveva scoperto l’esistenza di un’amante e di due figli illegittimi, era scappato in Marocco e si era rifugiato presso l’ambasciata sovietica di Rabat, chiedendo un lavoro: «Il Kgb voleva fare di me una spia Romeo. Venni affidato a due donne bellissime, che mi istruirono nell’arte dell’amore. E mi resi conto che avevo molto da imparare...». Prima di mandarlo in Bulgaria i servizi segreti gli pagarono una cura completa dal dentista e gli fecero fare tirocinio in una località sul Mar Nero frequentata da ricchi turisti occidentali.