5 marzo 2001
Ciocca Domenico, di anni 50. Volto allegro, carnagione chiara, capelli e barba neri, gli amici del club alpino lo chiamavano ”Isacco” perché sembrava un profeta
Ciocca Domenico, di anni 50. Volto allegro, carnagione chiara, capelli e barba neri, gli amici del club alpino lo chiamavano ”Isacco” perché sembrava un profeta. Sposato con Legnani Marietta, di anni 40, due figli, Claudia, di anni 25, universitaria, Sandro, di anni 23, geometra, viveva in una cascina dove allevava mucche e coltivava granoturco. Sabato notte, svegliato dai cani che abbaiavano, si infilò i pantaloni sul pigiama, mise il cellulare in tasca, uscì in cortile sotto la pioggia e si trovò di fronte un balordo con la faccia coperta che gli urlò qualcosa con accento albanese, lo buttò nel fango e gli sparò un colpo di pistola in petto. Prima di morire fece in tempo a vedere un altro bandito che puntava un lungo coltello alla gola della moglie per farsi consegnare 5 milioni, l’oro nascosto nello stanzino dei salumi, il cellulare e una confezione di merendine. Alle due di notte di sabato 23 ottobre, in una cascina di Treviglio, Bergamo.