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 1999  ottobre 26 Martedì calendario

Biografia della contessa di Casgtiglione

Virginia Oldoini, detta Nicchia, nacque a Firenze nel 1837 da famiglia di antica nobiltà. Occhi grigio-azzurri, carnagione candida, seno generoso, eccentrica e morbosamente innamorata della propria bellezza, andò in sposa a 17 anni al conte di Castiglione Francesco Verasis. Fu poi inviata a Parigi dal cugino ministro Cavour col compito di sedurre Napoleone III e di convincerlo a sostenere la causa dell’unità d’Italia: «Riuscite, cugina mia, con in mezzi che vorrete, ma riuscite». Nel ’56, durante un ballo in maschera, Virginia portò a compimento la sua missione e da allora prese a frequentare la corte delle Tuileries. Nel 1857, al ballo del ministero degli Esteri presso i Walewsky, fece scandalo presentandosi vestita da ”Dama di cuori”: i cuori, talora con le sue iniziali impresse, si rincorrevano dappertutto, trattenendo i capelli tinti di biondo-rosso e il velo candido, tra le perle della collana, sul seno, sui bordi del vestito, nei bracciali, infine sulla scarpa e sulla cavigliera, che, secondo le cronache del tempo, la contessa mostrò maliziosamente sollevando la gonna. Nel 1863, lasciata da Napoleone III e separata dal marito (che intanto grazie a lei era diventato aiutante di campo di Vittorio Emanuele II) andò a una festa di carnevale vestita da ”regina d’Etruria”: lunghi capelli rossicci con corona, collana, simboli etruschi dappertutto, braccia nude, sandali. Qualche pettegolo, però, fece girare voce che si fosse presentata alla festa nuda, il marito minacciò di toglierle il figlio e lei gli spedì una foto intitolata ”Vendetta” che la ritraeva con un manto nero e un coltello in mano. Il figlio la abbandonò lo stesso, di sua iniziativa, nel 1872. Da allora Nicchia visse sola, ossessionata dalle malattie e dalla vecchiaia. Nel 1894 si trasferì in due stanzette in rue Cambon, dove morì cinque anni dopo.