Denise Pardo, LíEspresso, 04/11/1999., 4 novembre 1999
Giulio Andreotti non ricorda di aver mai baciato i suoi figli e raramente ha posato le labbra sulla moglie Livia, «una donna pazientissima» che ha fatto anche da padre ai loro figli perché lui li ha visti pochissimo, tranne quando da piccoli li accompagnava la mattina a scuola
Giulio Andreotti non ricorda di aver mai baciato i suoi figli e raramente ha posato le labbra sulla moglie Livia, «una donna pazientissima» che ha fatto anche da padre ai loro figli perché lui li ha visti pochissimo, tranne quando da piccoli li accompagnava la mattina a scuola. «Livia non si è impicciata di politica... Quando ero ministro degli Esteri ed era costretta a seguirmi in qualche viaggio non era affatto contenta. In casa il bastone di comando lo tiene lei, anche per mia vigliaccheria. Non ho mai sgridato un figlio perché non potevo permettermi di essere, oltre che assente, anche cattivo». Soprannominata ”la marescialla”, la signora Livia tiene tutta la famiglia sull’attenti: «Mi rimprovera di non averla mai fatta ballare, le rispondo che non l’ho mai tenuta incatenata a casa. Sulla faccenda dei pasti, da quando non faccio politica, è diventata piuttosto drastica. Pretende che alle 13 e alle 20 in punto io sia a casa, e sono tenuto a rispettare queste regole. lei che le detta, decide anche quando è il momento di smettere di giocare a gin, come facciamo spesso i pomeriggi domenicali». La signora Livia, che impone al marito anche il modo di vestirsi, ogni mattina gli fa trovare gli abiti nello spogliatoio: «Non l’ho mai contraddetta sulla scelta di una cravatta: poteva sembrare una critica. In un catalogo dell’artista Antonio Fiore, ho visto un gilet futurista che non mi dispiacerebbe affatto, ma bisogna vedere cosa ne dice Livia». Andreotti ammette che le donne gli piacciono parecchio («l’importante è non esagerare») e tra le attrici predilige Maria Grazia Cucinotta («l’ho conosciuta a un matrimonio, direi che si presenta assai bene»).