Marianna Aprile sul Corriere della Sera del 4/3/2001 a pagina 57., 4 marzo 2001
A Tarquinia, nelle cave da cui gli Etruschi estraevano il macco (pietra calcarea utilizzata per le costruzioni), l’artista falsario Omero Bordo ha creato "Etruscopolis", un finto villaggio etrusco con tombe, capanne e museo
A Tarquinia, nelle cave da cui gli Etruschi estraevano il macco (pietra calcarea utilizzata per le costruzioni), l’artista falsario Omero Bordo ha creato "Etruscopolis", un finto villaggio etrusco con tombe, capanne e museo. Per realizzarlo ci sono voluti cinque anni. Lo spazio espositivo (15 mila metri quadrati) è disseminato di teche piene di falsi e di tombe (alcune sono ricostruzioni di originali andati perduti o non più visibili perché deteriorati). Nato nella necropoli di Tarquinia e cresciuto facendo il "tombarolo", Omero Bordo ha scoperto quarant’anni fa il segreto dell’impasto del bucchero, la tipica ceramica etrusca, e da allora produce oggetti e gioielli in stile, oggi esposti in alcuni dei maggiori musei del mondo (al Louvre ce ne sono duecentocinquanta). L’apertura del falso sito archeologico ha suscitato reazioni discordanti. Per l’etruscologa Lorella Maneschi «non ha alcun valore scientifico, le tombe sono piene di incongruenze e refusi: in quelle del VI secolo a.C. ci sono arredi del III a.C.». Di parere contrario Vittorio Sgarbi: «"Etruscopolis" non va giudicata sulla base del rigore scientifico, è una ricostruzione personale, un’interpretazione paragonabile a un film o a un romanzo».