5 marzo 2001
Farfaglia Nicola, di anni 22. Bello, alto, fisico asciutto, riservato ma grintoso e pieno di vita, gentile, sensibile, tifoso dell’Inter, una passione per il footing e il computer, fidanzato con Pergamalis Nicoletta, studentessa greca di anni 22, sognava di metter su uno studio da architetto
Farfaglia Nicola, di anni 22. Bello, alto, fisico asciutto, riservato ma grintoso e pieno di vita, gentile, sensibile, tifoso dell’Inter, una passione per il footing e il computer, fidanzato con Pergamalis Nicoletta, studentessa greca di anni 22, sognava di metter su uno studio da architetto. Figlio di un maresciallo dell’Aeronautica in pensione, Francesco, e di un’impiegata postale, Rosina, originari di Vibo Valentia, viveva a Roma col fratello Giovanni, di anni 25, studente di ingegneria, in un appartamento comprato dai genitori. Da quattro mesi militare di leva (Marina), prestava servizio nella caserma Paolucci di Roma. Qualche giorno fa aveva confessato al fratello di non poter più sopportare i dispetti e gli ordini dei commilitoni ”anziani”. Lunedì 17 gennaio telefonò a Nicoletta, in Grecia dai genitori, e ci litigò di brutto per più di un’ora. Subito dopo prese servizio per il turno di notte all’Altare della Patria e per un poco chiacchierò tranquillo col compagno che era di guardia dall’altra parte del sacello del Milite Ignoto. D’un tratto si azzittì, caricò il suo mitragliatore, se lo puntò sotto il mento e fece fuoco.