5 marzo 2001
Acquaviva Luigi, di anni 45. Originario di San Giovanni Vesuviano (Napoli), ergastolano, qualche tempo fa aveva tentato di uccidere un compagno di cella e da allora era stato trasferito nel ”braccetto di osservazione” del penitenziario di massima sicurezza di Badu e’Carros (Nuoro), dieci celle controllate da telecamere a circuito chiuso riservate ai soggetti più pericolosi
Acquaviva Luigi, di anni 45. Originario di San Giovanni Vesuviano (Napoli), ergastolano, qualche tempo fa aveva tentato di uccidere un compagno di cella e da allora era stato trasferito nel ”braccetto di osservazione” del penitenziario di massima sicurezza di Badu e’Carros (Nuoro), dieci celle controllate da telecamere a circuito chiuso riservate ai soggetti più pericolosi. Sabato 22 gennaio, con un trucco, convinse una guardia a entrare nella sua cella e la tenne in ostaggio con un punteruolo alla gola finché i responsabili del carcere, quattro ore dopo, gli promisero che lo avrebbero trasferito da quell’inferno. Rimesso in cella, subito si impiccò alle sbarre della finestra.