6 marzo 2001
Ambrosio Patrizia, di anni 30. Slanciata, capelli corvini, occhi verdi, collaboratrice domestica di una ricca famiglia di Posillipo, viveva in un piccolo appartamento della periferia di Napoli coi genitori e il fratello Salvatore
Ambrosio Patrizia, di anni 30. Slanciata, capelli corvini, occhi verdi, collaboratrice domestica di una ricca famiglia di Posillipo, viveva in un piccolo appartamento della periferia di Napoli coi genitori e il fratello Salvatore. Da qualche mese era fidanzata con un Gaetano e di continuo gli chiedeva di sposarla, lui però, almeno per il momento, di matrimoni non ne voleva nemmeno sentir parlare. All’ora di pranzo del 19 gennaio, qualcuno, forse l’ex fidanzato, chiamò Patrizia al cellulare, subito dopo lei telefonò a Gaetano, gli fece sapere che quella sera non si potevano incontrare e da allora sparì nel nulla. Sabato 29 gennaio, o forse domenica, qualcuno le strappò dal dito l’anello di fidanzamento, le strinse la gola finché non smise di respirare, trascinò il cadavere nella discarica abusiva di Contrada Spadari e gli diede fuoco.