6 marzo 2001
Truglio Annamaria, di anni 31. Alta, bella, lunghi capelli neri ricci, casalinga, marito meccanico, due figli, un maschio di 4 anni, una femmina di 6, abitava al primo piano di un palazzo di corso Sirena, nel quartiere Barra, zona malfamata di Napoli
Truglio Annamaria, di anni 31. Alta, bella, lunghi capelli neri ricci, casalinga, marito meccanico, due figli, un maschio di 4 anni, una femmina di 6, abitava al primo piano di un palazzo di corso Sirena, nel quartiere Barra, zona malfamata di Napoli. Lunedì 31 gennaio aveva già aperto la porta di casa per andare a prendere i bambini a scuola quando l’inquilino del piano di sopra, un Cavallaro Pasquale di anni 19 detto lo ”schizzato”, si intrufolò nel suo appartamento e prese a palparle il seno. La Truglio lanciò un grido, il Cavallaro la trascinò in cucina con l’idea di violentarla, lei quasi gli staccò un dito con un morso, lui prese un coltello e le infilò la lama, per dieci volte, nella schiena e nel petto.