6 marzo 2001
Di Cavolo Caterina, di anni 45. Originaria di Paternò, dopo la separazione dal marito era andata a vivere nel Milanese con i due figli, ma da un mesetto era tornata in paese per sbrigare certe faccende di famiglia
Di Cavolo Caterina, di anni 45. Originaria di Paternò, dopo la separazione dal marito era andata a vivere nel Milanese con i due figli, ma da un mesetto era tornata in paese per sbrigare certe faccende di famiglia. A Paternò si incontrava in segreto con un Panebianco Antonino di anni 49, agricoltore, sposato con figli, suo amante da tempo, dal quale aveva anche avuto una bimba, morta due anni fa di leucemia. Lunedì scorso questo Panebianco, in tasca una pistola e le chiavi dell’appartamento dell’amante, le mani coperte da guanti di lattice, aprì piano piano la porta di casa della Di Cavolo, la sorprese che guardava la tv sul divano e senza dire una parola le sparò alle gambe e alla pancia. Lei tentò di fuggire ma cadde in terra, lui la colpì ancora, stavolta alla gola, subito dopo si poggiò l’arma sul cuore e fece fuoco. Pomeriggio di lunedì 7 febbraio, in un appartamento di via Sciarelle 70 a Paternò, provincia di Catania.