la Repubblica del 28/2/2001 a pagina 48., 28 febbraio 2001
"La selvatica capacità di vivere solo del necessario, la rusticità, è il carattere naturale dei garfagnini
"La selvatica capacità di vivere solo del necessario, la rusticità, è il carattere naturale dei garfagnini... Regnano nella cucina dei garfagnini la zuppa di farro, la pasta fatta in casa, i ravioli di ricotta, la polenta di granturco o di farina dolce di castagne, con funghi o coniglio in umido, e con lardo e ossi di maiale. Regnano il castagnaccio, i befanini, e la famosa ”pasimata”, il dolce pasquale all’anice che i barghigiani chiamano ”schiaccia”, anche se la sua forma (la forma, non il sapore) ricorda quella di un piccolo panettone. Anche la pasticceria di Lucca può sembrare povera, ma è una falsa impressione. Il tipico dolce lucchese, il buccellato, una focaccia di farina e zucchero lavorata con lievito di birra, farcita di anice o uvetta, è un dolce volutamente avaro di liquori, austero e grigio, quasi insapore" (Cesare Garboli nel saggio introduttivo del libro ”Toscana terra di alpe e di mare”).