Claudio Sabelli Fioretti, Sette, n. 13, 2000., 6 marzo 2001
Barbara Alberti, che per due anni ebbe storie d’amore lesbiche, dice che le donne «sessualmente sono interessantissime, ma come fidanzate sono insopportabili»: «Avendo avuto alcune donne come amanti ho capito che strazio siano per gli uomini
Barbara Alberti, che per due anni ebbe storie d’amore lesbiche, dice che le donne «sessualmente sono interessantissime, ma come fidanzate sono insopportabili»: «Avendo avuto alcune donne come amanti ho capito che strazio siano per gli uomini... Le femmine ti ossessionano: dove sei stata? Cosa hai fatto? Pensi agli uomini? No carine. Non ci siamo. E sono tornata di corsa dagli uomini». Il momento migliore della sua vita è stato quando è riuscita a liberarsi di ogni identità: « accaduto durante il mio rapporto con Vittorio Sgarbi. Mentre scrivevo il libro su di lui. Lui per me è stato il grande risarcimento della solitudine letteraria e artistica nella quale vivevo. Lui viveva per me, al mio posto. Nel tempo in cui gli sono andata dietro, come dietro al pifferaio magico, mi sono liberata, esistevo solo in lui. Si è preso la mia vita su di sé. Ma oggi non me lo posso permettere più. Con lui si rischia la vita. Andava in auto a 250 km all’ora, con una indifferenza agli incidenti come uno che sia già morto venti volte. Uscita da questo grande itinerario nel meraviglioso, adesso sono tornata un essere umano e Sgarbi lo fuggo».