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 2001  marzo 06 Martedì calendario

Il primo ministro cinese Zhu Rongji ha esposto il nuovo piano economico quinquennale al suo Paese. Quest’anno, la Cina entrerà a far parte del Wto (l’Organizzazione mondiale del commercio), aprendosi di fatto alla globalizzazione e al capitalismo

Il primo ministro cinese Zhu Rongji ha esposto il nuovo piano economico quinquennale al suo Paese. Quest’anno, la Cina entrerà a far parte del Wto (l’Organizzazione mondiale del commercio), aprendosi di fatto alla globalizzazione e al capitalismo. Per farlo, però, deve risolvere gravi problemi interni: industrie pubbliche obsolete, scarsa qualità dei prodotti, scarsa capacità di innovazione tecnologica, mercato interno frazionato da protezionismi locali, istruzione pubblica e ricerca scientifica inadeguate, infrastrutture carenti, ristagno dei reddditi agricoli, corruzione. Per la necessaria opera di risanamento, il premier cinese si affiderà agli investitori ed alle multinazionali straniere. Nel frattempo, quest’anno verranno licenziati sei milioni e mezzo di operai al mese, che entro il 2005 dovranno essere riassorbiti in nuovi posti di lavoro all’interno di industrie più moderne e imprese private (soprattutto straniere). Fino a quella data, però, sarà necessario attutire i disagi provocati da questi licenziamenti istituendo un nuovo e costoso sitema di sicurezza sociale, che probabilmente sarà finanziato dalla privatizzazione delle maggiori industrie e società statali. Già lo scorso anno, la quotazione delle due compagnie petrolifere Sinopec e Petrochina e del secondo colosso cinese delle telecomunicazioni, Unicom, ha fruttato dodici miliardi di dollari (oltre ventiquattromila miliardi di lire). Altro obiettivo del premier: convincere i risparmiatori cinesi a mettere in circolazioni le ingenti somme depositate sui loro conti correnti bancari; per farlo, dallo scorso anno Zhu ha imposto tasse «punitive» sui risparmi.