7 marzo 2001
Anicai Ciprian, di anni 19. Promessa del calcio rumeno, attaccante nel Celaul, nel corso di un torneo che si disputava a Cesena era fuggito dall’albergo con l’idea di fare fortuna in Italia
Anicai Ciprian, di anni 19. Promessa del calcio rumeno, attaccante nel Celaul, nel corso di un torneo che si disputava a Cesena era fuggito dall’albergo con l’idea di fare fortuna in Italia. Da gennaio si allenava nel Nettuno Calcio senza permesso di soggiorno insieme a Ciprian Tampau, 20 anni, scappato anche lui dal Celaul. Grandi amici e compagni di stanza, tra di loro mai uno screzio. Il 4 giugno verso la mezzanotte il Tampau, forse per invidia, picchiò violentemente l’Anicai e poi, insieme con un Dumitru Vartolas di anni 45, lo colpì tre volte alla nuca con un attrezzo da carpentiere. I due impacchettarono poi ben bene il cadavere: una busta di plastica rosa in testa, gambe e piedi legati con una corda, una coperta chiara ad avvolgere il tutto, un filo elettrico come fiocco. Sulle prime, i netturbini che all’alba trovarono il fagotto accanto ai cassonetti lo presero per un materasso. A Nettuno, Roma, in una stradina senza uscita dietro il campo di baseball.