7 marzo 2001
Samir, di anni 27. Tunisino, gli mancavano 15 giorni per uscire di galera. Tempo fa si era rotto il tendine giocando a pallone nel carcere siciliano di San Cataldo
Samir, di anni 27. Tunisino, gli mancavano 15 giorni per uscire di galera. Tempo fa si era rotto il tendine giocando a pallone nel carcere siciliano di San Cataldo. Curato per sei mesi soltanto con iniezioni antidolorifiche, era stato mandato nel Centro Clinico del carcere di Pisa perché non guariva. I medici non riuscivano a scoprire cosa avesse, lui temeva non volessero dirglielo. Da qualche tempo faceva scioperi della fame e tentava di tagliarsi le vene. Sabato si infilzò con due spille le labbra e litigò col suo compagno di cella. Per punizione, fu trasferito in isolamento. In cella, finalmente solo, ruppe il vetro di una finestra, ne ingoiò i frantumi e, mancandogli il lenzuolo, si impiccò facendo un cappio con il suo brutto pigiama di cotone a righe, che era perfetto, perché il carcere l’assegna senza far caso alla taglia e il suo gli andava largo. La notte di domenica 19 giugno, nel carcere Don Bosco, Pisa.