Nello Ajello su la Repubblica del 26/02/01 a pagina 25; anche Stefano Bucci sul Corriere della Sera dell’01/03/01 a pagina 37., 26 febbraio 2001
Mercoledì 28 febbraio è stato presentato a Torino il calendario ufficiale delle commemorazioni di Piero Gobetti, della cui nascita ricorre quest’anno il centenario (dopo una cerimonia ufficiale alla Camera dei deputati, sono previsti seminari, una pièce teatrale basata sulle lettere di Gobetti alla moglie Ada, la pubblicazione completa di tutte le opere da parte dell’editore Einaudi)
Mercoledì 28 febbraio è stato presentato a Torino il calendario ufficiale delle commemorazioni di Piero Gobetti, della cui nascita ricorre quest’anno il centenario (dopo una cerimonia ufficiale alla Camera dei deputati, sono previsti seminari, una pièce teatrale basata sulle lettere di Gobetti alla moglie Ada, la pubblicazione completa di tutte le opere da parte dell’editore Einaudi). Lo stesso giorno, intervistato da Repubblica, il filosofo Norberto Bobbio ha aperto il dibattito sulla figura di Gobetti: «Non l’ho mai visto. Morì nel 1926, quando io ero al liceo. L’ho sentito nominare per la prima volta da Umberto Cosmo, mio professore d’italiano al D’Azeglio di Torino ed ex giornalista della Stampa. Un giorno, in classe, dando uno sguardo al giornale, ci disse: "C’è una notizia assai triste. E’ morto in Francia un carissimo giovane, Piero Gobetti". In seguito, attraverso Augusto Monti, anche lui professore al liceo D’Azeglio (e animatore della rivista gobettiana Il Baretti, che sopravvisse per qualche tempo al suo fondatore), per noi Gobetti sarebbe diventato un personaggio mitico».