7 marzo 2001
Caldarozzi Giuseppe, di anni 24. Agente di polizia penitenziaria, sereno, sempre sorridente. Originario di Colleferro, lavorava controvoglia nel carcere torinese delle Vallette perché non gli piaceva stare lontano da casa
Caldarozzi Giuseppe, di anni 24. Agente di polizia penitenziaria, sereno, sempre sorridente. Originario di Colleferro, lavorava controvoglia nel carcere torinese delle Vallette perché non gli piaceva stare lontano da casa. Due mesi fa gli avevano respinto la richiesta di trasferimento a Roma e da allora era sempre più scontento. In licenza da una settimana a Colleferro, martedì doveva ripartire. Approfittò di un’assenza della madre per salire in soffitta, sedersi su una panca e spararsi un colpo alla tempia destra. Lo trovò la nonna, che era venuta a prenderlo per accompagnarlo alla stazione.