7 marzo 2001
Mandarano Maria, di anni 60. Collaboratrice domestica, originaria di Salerno, un figlio architetto, Francesco, di anni 29, era sposata da trent’anni con Gaetano Orlando, operaio in pensione, pugliese, di anni 59
Mandarano Maria, di anni 60. Collaboratrice domestica, originaria di Salerno, un figlio architetto, Francesco, di anni 29, era sposata da trent’anni con Gaetano Orlando, operaio in pensione, pugliese, di anni 59. Costui da sempre aveva il vizio del gioco e da sempre sperperava col gioco il suo stipendio e quello della moglie, finché lei, esasperata, nel marzo scorso lo aveva cacciato di casa chiedendo la separazione. Lui da allora non si dava pace, l’idea del divorzio lo terrorizzava e negli ultimi tempi tornava addirittura nei giardini del vecchio appartamento per spiare il balcone della cucina che s’affaccia sul cortile. Mercoledì mattina camminò a lungo, avanti e indietro, sulla strada sotto casa, salutando, gentile come sempre, tutti i conoscenti, che però gli notarono in volto un’aria svagata. Verso l’ora di pranzo disse a un amico che andava a mangiare, tornò in zona alle due meno un quarto, salì al quinto piano, aspettò la moglie seduto sui gradini delle scale. Quando lei aprì la porta dell’ascensore, la guardò per l’ultima volta e le sparò due colpi. Uno al cuore, uno allo stomaco. Rimase imbambolato per un paio di minuti, poi si puntò l’arma alla tempia e fece fuoco. Al quinto piano di una palazzina in via Sangone 3 A, a Borgaretto, Torino.