7 marzo 2001
Rivelli Antonio, di anni 35. Pregiudicato, frequentava un giro di balordi a Villasanta, grosso centro industriale alle porte di Monza
Rivelli Antonio, di anni 35. Pregiudicato, frequentava un giro di balordi a Villasanta, grosso centro industriale alle porte di Monza. Qualche mese fa finì in galera e l’amico Iovino Giuseppe, di anni 31, ne approfittò per rubargli la fidanzata, una Katia di anni 29 bella e disponibile. Uscito di prigione, Rivelli bussò alla porta di Iovino e trovò in casa anche la sua Katia, subito volarono sberle e insulti, Iovino colpì Rivelli alla testa con una sbarra di metallo, poi gli legò le mani con un laccio e le caviglie con una catena da neve. Siccome l’altro si ostinava a respirare gli fece ingoiare un barattolo intero di vernice rossa e subito dopo, con l’aiuto della donna, lo trascinò agonizzante su un furgone, lo trasportò nelle campagne di Cavenago e gli appiccò il fuoco. Pomeriggio di sabato primo luglio (l’assassino ha confessato, dopo dieci ore di interrogatorio, all’alba di martedì 4 luglio).