Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  marzo 04 Domenica calendario

Il professor Farouk el-Baz dell’Università di Boston ha ipotizzato che per realizzare le sfingi e le piramidi gli artisti egiziani si siano ispirati ad alcune rocce del deserto occidentale

Il professor Farouk el-Baz dell’Università di Boston ha ipotizzato che per realizzare le sfingi e le piramidi gli artisti egiziani si siano ispirati ad alcune rocce del deserto occidentale. Secondo lo studioso, tremila anni fa tribù nomadi occidentali cominciarono a migrare a est per sfuggire alla progressiva desertificazione del «Sahara verde» (il territorio che per centinaia di anni era stato coperto da laghi e foreste). I nomadi attraversarono territori in cui l’erosione dei venti aveva attaccato grandi banchi calcarei, modellando nella roccia migliaia di piramidi e leoni. Quelle forme innaturali li indussero a supporre che si trattasse dell’opera di una potenza divina: giunti nella Valle del Nilo, cercarono di riprodurle, sfruttando i banchi di calcare della piana di Giza.