Francesco La Licata su La Stampa del 7/3/2001 a pagina 10., 7 marzo 2001
Il mafioso Felice Maniero amava i quadri d’autore, diceva sempre che «servono per essere barattati quando bisogna chiedere benefici alle istituzioni»
Il mafioso Felice Maniero amava i quadri d’autore, diceva sempre che «servono per essere barattati quando bisogna chiedere benefici alle istituzioni». Voleva rubare "La Tempesta" di Giorgione per offrirla in cambio della scarcerazione del cugino, poi cambiò idea: «Avevo un Velàzquez, andava bene lo stesso». Francesco Marino Mannoia raccontò di aver rubato "La Natività" del Caravaggio, ma di non essere riuscito a venderla: «Piegandola male l’avevo danneggiata». Il boss Michele Greco era un amante del cinema: secondo alcuni pentiti si recava spesso a Roma per assistere alle anteprime. Il figlio ha prodotto tre film (l’ultimo sulla «mafia buona» del padre). Il mafioso Luciano Liggio s’è fatto trovare in cella a leggere Machiavelli e Sant’Agostino: una volta ha organizzato in carcere una mostra di quadri dipinti da Gaspare Mutolo, collaboratore di giustizia, e Alessandro Bronzini.