7 marzo 2001
Castaldi Pietro, di anni 21, garzone in una salumeria di Quarto, paesino nell’hinterland napoletano
Castaldi Pietro, di anni 21, garzone in una salumeria di Quarto, paesino nell’hinterland napoletano. Il suo amico Sequino Luigi, di anni 20, primo anno di Ingegneria, appena ammesso all’Accademia aeronautica, lavoretti saltuari come pony express, una casa coi genitori a Pianura, periferia di Napoli. S’erano messi da parte i soldi per fare un viaggio in Grecia, partenza venerdì mattina. Giovedì erano tornati da Roccaraso per fare le valigie. A tarda sera gli venne voglia di parlare della vacanza. Si fermarono a chiacchierare e ad ascoltare musica nella Lancia Y che il Sequino aveva parcheggiato vicino a casa sua, proprio di fronte all’abitazione di un Marra Rosario, genero del boss Pietro Lago. Balordi del clan rivale dei Marfella, in giro a fare gli eroi con pistole e motorini, li presero per camorristi e gli scaricarono addosso i caricatori proprio mentre il padre del Sequino stava uscendo dal portone per parlare col figlio che poco prima lo aveva chiamato al citrofono. Nella notte di giovedì 10, tra palazzoni di cemento abusivo, quartiere Pianura, periferia occidentale di Napoli.