7 marzo 2001
Viganò Alessandro, di anni 3. Un anno fa sua madre, Pusceddu Massimiliana di anni 23, operaia, aveva lasciato il marito, Viganò Johann, imbianchino di 25 anni, per andare a vivere, insieme al figlio, con De Simone Luigi, coetaneo, rissoso, violento e disoccupato, una casa nella vicina Mugghiò
Viganò Alessandro, di anni 3. Un anno fa sua madre, Pusceddu Massimiliana di anni 23, operaia, aveva lasciato il marito, Viganò Johann, imbianchino di 25 anni, per andare a vivere, insieme al figlio, con De Simone Luigi, coetaneo, rissoso, violento e disoccupato, una casa nella vicina Mugghiò. In vacanza nella villetta bianca del convivente a Ginosa Marina, sul mar Jonio, dovevano tornare a Mugghiò martedì. Lunedì mattina se ne andarono dalla spiaggia verso le undici e mezza. La Pusceddu si mise in salotto a chiacchierare con le sorelle del De Simone, mentre lui, in camera da letto, tentava di dormire per riposarsi prima del viaggio. Non ci riusciva perché Alessandro continuava a giocherellare sul letto accanto a lui. Gli diede perciò uno schiaffo, che gli fece sbattere la testa contro la spalliera del letto e poi di nuovo a terra. Alessandro pianse un pochino tra le braccia della madre, che s’era precipitata a vedere. Cominciò presto a boccheggiare perché lo schiaffo gli aveva tolto il fiato. Svenne e poi morì per insufficienza respiratoria.