Richard Newbury, Libero, 30/08/2000., 30 agosto 2000
Riferisce Richard Newbury che la principessa Diana non era davvero innamorata di Dodi Al Fayed: si serviva di lui solo per far ingelosire «l’amore della sua vita», il dottor Hasnet Khan, valente cardiochirurgo nel prestigioso Royal Brompton Hospital di Londra e nell’Harefield Hospital del Middlesex
Riferisce Richard Newbury che la principessa Diana non era davvero innamorata di Dodi Al Fayed: si serviva di lui solo per far ingelosire «l’amore della sua vita», il dottor Hasnet Khan, valente cardiochirurgo nel prestigioso Royal Brompton Hospital di Londra e nell’Harefield Hospital del Middlesex. Lo conobbe per caso all’inizio del 1996, quando andò a trovare un amico operato da lui. Si prese una cotta folle: scoprì con discrezione il suo nome sbirciandolo sugli zoccoli da ospedale, poi chiese in giro informazioni su di lui. Per sentirselo vicino, tentò di studiare il manuale di anatomia e, per guardarlo, arrivò ad assistere ad una sua operazione a cuore aperto. Il timido e serio Hasnet - ”Natty”, per la principessa - finì per cedere: a sedurlo, «più la sua umanità che la sua fama e bellezza». Tuttavia, musulmano ortodosso, non voleva una moglie cristiana e pure divorziata. Lei fece di tutto: scrisse in Pakistan alla nonna dell’amato, invitò l’intera famiglia a Kensington Palace. Chiese consiglio alle sue amiche. Una di loro, l’ebrea Jemina Goldsmith, s’era sposata con Imran Khan, musulmano: Diana gli strappò la promessa di parlare con Natty per convicerlo che il matrimonio con una non musulmana non era poi così terribile. I suoi amici dicono che lei si considerava «non ufficiamente fidanzata». Aspettando d’esser chiesta in moglie, flirtava intanto con il miliardario dell’elettronica Gulu Lalvani e con Dodi.