Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  marzo 07 Mercoledì calendario

Quartarone Alessandro, di anni 19. Figlio di un ristoratore di origini siciliane, militare di leva nella sua città, Alessandria, una passione per il calcio

Quartarone Alessandro, di anni 19. Figlio di un ristoratore di origini siciliane, militare di leva nella sua città, Alessandria, una passione per il calcio. Giocando a pallone come dilettante, aveva conosciuto Pantisano Leonardo, di anni 19, originario di Ovada. All’inizio di luglio l’aveva ritrovato nella caserma Valfrè, anche lui in servizio militare, col grado di caporale. I due erano diventati amici, e ogni sera Alessandro passava al ristorante del padre, ”La bella Napoli”, per portagli la pizza in caserma. Lunedì mattina, nell’area addestrativa di Forte Bormida, si teneva un’esercitazione ”in bianco”: coi fucili, ma senza proiettili. Invece, a un certo punto, dall’arma del Pantisano partì un proiettile che attraversò la scapola destra del Quartarone, uscendo poi dall’ascella sinistra. Quando seppe che l’amico era morto, il Pantisano picchiò la testa contro il tavolo e rimase muto.