Giulia D’Agnolo Vallan su Amica del 7/3/2001 a pagina 86., 7 marzo 2001
«Sade lo avevo letto negli anni Sessanta, alla sua prima pubblicazione negli Stati Uniti. Era proibito, come del resto Henry Miller
«Sade lo avevo letto negli anni Sessanta, alla sua prima pubblicazione negli Stati Uniti. Era proibito, come del resto Henry Miller. Quando tornavo dai miei viaggi in Europa, importavo Miller illegalmente e nascondevo i libri tra la biancheria sporca. Roba come "Tropico del cancro" o "Tropico del capricorno" qui non la si poteva trovare. Ho ripreso Sade in mano solo dopo aver ricevuto lo script per il film. Trovo di cattivo gusto, non eccitante molto di quello che scrive. Sade scriveva in modo molto clinico di pratiche sessuali estreme, alcune delle quali, ai suoi tempi, venivano messe in atto. E’ importante collegare Sade al suo periodo storico e alla sua classe sociale: era un marchese, un esponente della nobiltà francese nel periodo che ha preceduto la rivoluzione. E bisogna anche correlarlo agli eccessi del Terrore che l’ha seguita. Sade ha assistito a tutto ciò: era un cinico, vedeva le ipocrisie del mondo. In opposizione all’idea che l’uomo fosse un buon selvaggio, come professava Rousseau, era convinto che la natura umana fosse motivata dal male» (il regista Philip Kaufman).