7 marzo 2001
Iorio Raffaele, di anni 63, napoletano, sposato, due figli, Immacolata e Salvatore. Vent’anni fa, licenziato dall’azienda farmaceutica in cui lavorava, fu assunto come autista da un amico imprenditore
Iorio Raffaele, di anni 63, napoletano, sposato, due figli, Immacolata e Salvatore. Vent’anni fa, licenziato dall’azienda farmaceutica in cui lavorava, fu assunto come autista da un amico imprenditore. Mercoledì sera lo accompagnò con una Jaguar blu metallizzato nella sede della sua azienda, poi si diresse verso il garage. Lungo la strada fu tamponato da due balordi che volevano rubargli la macchina. Scese per accertarsi dei danni: quelli salirono al posto suo, misero in moto e schizzarono via. Con uno slancio, s’aggrappò allo sportello dal lato della guida e riuscì a mettere le mani sul volante. Non mollò. Dopo 700 metri di botte e asfalto, il conducente spalancò la portiera, decelerò e sterzò bruscamente: lo Iorio finì dritto contro un palo della luce. Morì poche ore dopo nell’ospedale Loreto Mare, la cassa toracica stritolata nell’impatto.