C.d.gior., la Repubblica, 21/09/2000., 21 settembre 2000
Nel 1971 sull’isola di Pinta, Galapagos, un gruppo di ricercatori si imbattè in George, ultimo esemplare maschile di una tartaruga gigante che si riteneva estinta dal 1906
Nel 1971 sull’isola di Pinta, Galapagos, un gruppo di ricercatori si imbattè in George, ultimo esemplare maschile di una tartaruga gigante che si riteneva estinta dal 1906. Deliziati dal ritrovamento, lo trasportarono nella Stazione di ricerca ”Charles Darwin”, centro di riproduzione in cattività delle tartarughe giganti. Ma George non ha mai voluto saperne di accoppiarsi. In trent’anni, i ricercatori hanno provato di tutto: tartarughe provenienti dalle isole vicine alla sua, bizzarre modifiche alla sua dieta, esemplari provenienti da ogni parte del mondo. Niente da fare. George, detto ”Lonesome” (Il solitario), non gradisce tartarughe che abbiano il Dna anche solo leggermente diverso dal suo. Soprattutto, non ha voglia di far figli. Qualche femmina, infatti, l’ha pure apprezzata: di uova, però, neanche l’ombra. Fallita l’inseminazione artificiale, per evitare l’estinzione resta solo la clonazione.