Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Anne, bionda, procace e bellissima, si guadagnava da vivere con balletti sensuali nel topless bar ”Gigi’s” di Houston. Howard l’adocchiò una sera di 12 anni fa. Nonostante il suo matrimonio con l’ex segretaria Tiger, un’amante ufficiale e numerose avventure qua e là, decise che era fatta per lui e cominciò a corteggiarla. Il loro rapporto si fece serio cinque anni dopo, quando Howard rimase vedovo sia della moglie, uccisa dall’Alzheimer, sia dell’amante, vittima di una maldestra plastica facciale. «Era terribilmente depresso. Solo io riuscivo a farlo sorridere». Le fu così grato che la chiese in moglie. Era il 1994. Anne Nicole Smith, ormai un corpo noto per i lettori di ”Playboy”, ebbe un momento di esitazione. Un anello con diamante da 22 carati e un ranch le bastarono per dir di sì al miliardario Howard Marshall. Si sposarono a Huston: lui, 90 anni, in smoking bianco e sedia a rotelle, lei, 26, in abito bianco e scollatura mozzafiato. Anne festeggiò partendo per un servizio fotografico osé poche ore dopo la cerimonia. Poi, il figlio di Howard, Pierce, 61 anni, preoccupato che la graziosa mogliettina gli facesse perdere l’eredità («Ma di che amore va cianciando? A quella interessano solo i soldi»), riuscì ad escluderla da qualsiasi gestione dei soldi di famiglia. Quando Howard morì, 14 mesi dopo il matrimonio, l’ex coniglietta e il suo figliastro si scannarono pure su chi dovesse tenere le ceneri: alla fine se le divisero e fecero due funerali separati. Qualche giorno fa il tribunale della California ha stabilito che ad Anne spettano 450 milioni di dollari (circa mille miliardi di lire), per i dividendi azionari che non poté incassare quando il marito era ancora vivo. Aspettando la sentenza sull’eredità, Anne Nicole Smith, che un altro figlio di Marshall definì «la luce nella vita di mio padre», s’accontenta di illuminare l’anello di diamanti che ancora porta al dito.

M. TON.