Il Messaggero, 26/09/2000., 26 settembre 2000
«Fuggi, vorrei proprio sapere da dove hai ricavato l’idea che bisogna vivere insieme in una continua alternanza di fughe e ritorni
«Fuggi, vorrei proprio sapere da dove hai ricavato l’idea che bisogna vivere insieme in una continua alternanza di fughe e ritorni. Fuggi in camera tua e ti chiudi a chiave, fuggi da Aleppo, fuggi scendendo di volata da casa nostra, fuggi per lo stradone al mare, fuggi al telefono mettendomi giù il ricevitore in fretta, fuggi piantandomi in asso all’aeroporto perché non faccio la fila, fuggi chiudendoti nel tuo silenzio. Fuggi e non so cosa voglia dire questa fuga continua, [...] assurda come tutto ciò che è irrazionale; [...] di fronte a questa irrazionalità non riesco che a prendere la parte mortificante della ragione». Ma «non sono razionale, sono semplicemente un uomo che ti ama». «Ad ogni modo non ascoltarmi e non accontentarmi se non te la senti. La realtà è quella che è e tu sei quella che sei. Finché ti amerò, ti accetterò dunque così, in fuga sulle strade, nelle camere, alla fine magari dalla mia vita» (dalle lettere di Alberto Moravia a Carmen Llera) .