8 marzo 2001
Bernardi Teodoro, di anni 59. Magro, fronte alta e naso aquilino. Operaio laboriosissimo e ambizioso, a forza di lavorare era riuscito a metter su una fabbrichetta, la ”Italcomeccanica” di Chivasso, specializzata in compravendita di torni e frese
Bernardi Teodoro, di anni 59. Magro, fronte alta e naso aquilino. Operaio laboriosissimo e ambizioso, a forza di lavorare era riuscito a metter su una fabbrichetta, la ”Italcomeccanica” di Chivasso, specializzata in compravendita di torni e frese. Nell’azienda, sua moglie Actis Carolina, di anni 53, i due figli, Claudio, di anni 25, e Milena, di anni 30, un’impiegata, due operai. La Guardia di Finanza si era accorta di lui un anno fa, quando aveva cominciato a indagare su un suo cliente. I finanzieri gli avevano già fatto una visita. Mercoledì scorso gli si presentarono in casa alle sette del mattino. Prelevarono alcuni documenti, gli diedero il tempo di vestirsi e si fecero accompagnare nello stabilimento. Continuarono per ore a frugare tra fatture, ricevute e ordinativi. Quando avevano quasi finito, il Bernardi chiese di uscire per prendere un po’ d’aria. Invece si infilò in uno sgabuzzino e si sparò alla tempia. Intorno alle 12 e 30, in un capannone nella zona industriale di Chivasso, Torino.