Elena Dusi su la repubblica dell’8/3/2001 a pagina 29., 8 marzo 2001
L’astrofisico Marcello Coradini a proposito della colonia che gli scienziati intendono costruire sulla Luna: «Non ci sarebbe alcun problema a inviare già da oggi delle infrastrutture gonfiabili che, una volta montate, diventano rigide per azione dei raggi del sole
L’astrofisico Marcello Coradini a proposito della colonia che gli scienziati intendono costruire sulla Luna: «Non ci sarebbe alcun problema a inviare già da oggi delle infrastrutture gonfiabili che, una volta montate, diventano rigide per azione dei raggi del sole. La prima base sarebbe grande come un campo di calcio e alta circa 5 metri. Dal vento solare e dalle rocce lunari potremmo estrarre ossigeno e idrogeno. Combinandoli otterremmo l’acqua. Da soli li useremmo rispettivamente per respirare o alimentare le jeep lunari... Progressivamente, nel giro di due secoli, realizzeremo la prima città vera e propria, con strade, scuole, fognature e piantagioni agricole. Nessun problema per la salute, visto che non siamo in assenza di gravità. Né dovremo preoccuparci dell’inquinamento, perché in assenza di atmosfera ogni emissione sarà spazzata via e disintegrata dal vento solare... Le uniche precauzioni andranno prese per schermarci dalle pericolose radiazioni cosmiche... Il tutto per una spesa di 1500 - 2000 miliardi l’anno. La stessa cifra che serve oggi a mantenere la stazione spaziale internazionale». Il mezzo di trasporto che collegherà la Terra alla Luna avrà la forma di un ragno e impiegherà tre giorni per compiere il tragitto.