Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Anton Raphael Mengs nacque il 12 marzo del 1728 ad Aussig, in Boemia, ventiduesimo figlio di Ismael Mengs, pittore di corte del re di Polonia Augusto III. Il biografo Nicola D’Azara scrisse che «nacque pittore, quasi per la trasmigrazione di un qualche genio greco in lui». A sei anni il padre lo portava nella gipsoteca del re a prendere le misure delle statue greche, a tredici lo condusse a Roma a studiare pittura. Lo lasciava alle collezioni vaticane tutti giorni con un pezzo di pane e un fiasco d’acqua, la sera gli chiedeva che cosa avesse imparato e se avesse ridisegnato tele di Raffaello (Ismael voleva che il figlio si ispirasse a Raffaello, Correggio e Tiziano). Anton Raphael, in una lettera a un amico: «Raffaello rappresenta l’essenza delle pittura intellettuale, è il nuovo greco. Michelangelo, cercando di essere sempre grande, fu grossolano. Tintoretto non ebbe altro merito che la sollecitudine nel dipingere».