8 marzo 2001
Novelli Barbara, di anni 29. Capelli lunghi, frangia, mento maschile e naso rotondo, infermiera. Un anno fa s’era separata dal marito, Ciaralli Fabio, di anni 38, pelato, bocca larga e faccia da papero, artigiano e infermiere spesso disoccupato, conosciuto quattro anni prima in un ospedale di La Spezia
Novelli Barbara, di anni 29. Capelli lunghi, frangia, mento maschile e naso rotondo, infermiera. Un anno fa s’era separata dal marito, Ciaralli Fabio, di anni 38, pelato, bocca larga e faccia da papero, artigiano e infermiere spesso disoccupato, conosciuto quattro anni prima in un ospedale di La Spezia. Andata via dalla casa di Sarzana che divideva col Ciaralli, s’era presa una stanza a Pisa, dove lavorava all’ospedale di Cisanello e studiava all’Università per la specializzazione in Odontoiatria. Da qualche tempo aveva una tresca con un compagno di corso, Benedetti Alberto, di anni 34, originario di Pietrasanta, pure lui infermiere. Venerdì mattina intorno alle 10 e 30 se ne stava col Benedetti a sentire una lezione di igiene dentale. Il Ciaralli si presentò nell’aula, due coltelli da sub e due pistole. Ignorando gli urli della professoressa Levré Egle, irritata per l’interruzione, marciò verso la Novelli, che s’era alzata per venirgli incontro. Aprì l’impermeabile, estrasse le pistole e, senza prender la mira, sparò una decina di colpi: uno s’infilò nella gola della Novelli, un altro si fermò a due centimetri dal polmone del Benedetti. A quel punto gli si aggrappò alle spalle un altro studente, Spadoni Stefano, di anni 36, residente a Livorno. Il Ciaralli gli recise i tendini della mano destra. Pugnalò sul ventre la Novelli che rantolava e si tagliò la gola, senza però riuscire ad ammazzarsi. Nell’aula otto del Dipartimento di biomedicina, al piano terra di una vecchia palazzina tra la Scuola Normale e il Duomo, Pisa.