8 marzo 2001
I. Giovanna, di anni 15. Bella, timida e riservata, viveva con la famiglia in una villetta alla periferia di Cercola, Napoli
I. Giovanna, di anni 15. Bella, timida e riservata, viveva con la famiglia in una villetta alla periferia di Cercola, Napoli. Iscritta al secondo anno dell’istituto magistrale ”Don Milani”, una passione per la musica, prendeva lezioni di pianoforte. Bravina a scuola, l’anno scorso era stata promossa con l’insufficienza in inglese, latino e matematica. S’era vergognata: per non rovinarsi la fama di studentessa modello, ai genitori ne aveva confessata solo una. Martedì doveva fare il compito scritto per recuperare il debito formativo in matematica. Disse che stava male e restò a casa. Mercoledì avrebbe dovuto farsi accompagnare dai genitori. Invece, senza dire niente, alle sette di mattina rubò dalla borsa della madre la chiave della cassaforte, l’aprì, ne estrasse la pistola del padre, custode notturno, e uscì. Scese le scale di casa, si recò sul retro e si sparò un colpo in mezzo al petto.