Massimo Gramellini, La Stampa, 17/11/2000., 17 novembre 2000
«Amare, di questi tempi. Lui 62 anni, sposato con figli. Lei 35, farmacista. Si incontrano a Bologna, a una fermata dell’autobus, scambiano qualche parolina sul nulla e lui ne rimane folgorato per sempre
«Amare, di questi tempi. Lui 62 anni, sposato con figli. Lei 35, farmacista. Si incontrano a Bologna, a una fermata dell’autobus, scambiano qualche parolina sul nulla e lui ne rimane folgorato per sempre. La segue, scopre la farmacia in cui lavora, però non trova mai il coraggio di entrarci. Ogni volta che torna a Imola, il suo paese, non fa che pensarla e parlarne con tutti, con troppi. Passano gli anni e quei cinque minuti di chiacchiere si dilatano in racconti di ore agli amici al bar. Fra di loro, in agguato, c’è un tipo giovane e sveglio, che comincia a recapitargli dei bigliettini in cui la farmacista confessa di amarlo e chiede aiuto, cioè soldi, a milioni. Le servono per chiudere un’altra storia e darsi totalmente a lui. Il sessantenne sente che c’è una cosa sola da fare. Chiedere l’anticipo della liquidazione e pagare. sul lastrico, quando un amico rintraccia la farmacista e scopre che lei non sa niente di bigliettini e milioni. Non ricorda neanche quell’incontro fugace alla fermata dell’autobus: in fondo sono passati sette anni. Sette anni in cui lui non ha mai smesso di finanziare un sogno, senza avere neppure l’ardire di andarlo a vedere. Bel fesso, dirà qualcuno. Non considerando che la scarsità d’amore può dare alla testa, di questi tempi. Il truffatore è stato condannato a 18 mesi. La legge ignora le emozioni: noi gli avremmo dato l’ergastolo».