Indro Montanelli, Corriere della Sera, 25/11/2000., 25 novembre 2000
La scrittrice statunitense Gertrude Stein, celebre collezionista di quadri con dimora a Parigi, «grassa, baffuta come un caporale degli alpini», diceva di se stessa: «Per mia fortuna, sono nata marito»
La scrittrice statunitense Gertrude Stein, celebre collezionista di quadri con dimora a Parigi, «grassa, baffuta come un caporale degli alpini», diceva di se stessa: «Per mia fortuna, sono nata marito». S’innamorò a prima vista di Alice Toklas, nonostante la definisse una «bugiarda, cocciuta, ingenerosa, cattiva, villana, dotata di immaginazione melodrammatica». Celebrarono il loro matrimonio nel 1910, giurandosi fedeltà eterna. Gertrude morì 36 anni dopo: fu sepolta nel cimitero parigino di Père Lachais. Alice morì molto più tardi, cieca e quasi novantenne: come desiderava, fu seppellita nel retro della tomba della Stein, col «nome appena cesellato sulla lastra di granito, per non fare ombra a quello del marito, Gertrude».